(Attenzione volante 15)
Mi alzai dal banco degli imputati
L'avvocato mi tirava per la manica per farmi capire che non dovevo parlare
Aveva l'aria impaurita
L'aria di chi non sa come gestire una situazione
Come se al posto mio ci fosse lui
Ero stato 48 ore chiuso in una cella a pensare a cosa dire
Mi avevano fatto dormire con le luci accese
L'aria gelida e una coperta che puzzava di piscio
Mentre mi ripetevano: "Questa volta sono cazzi tuoi
Questa notte finite tutti in galera"
Avevo avuto giusto il tempo per cercare di non sembrare una cattiva persona
Abbassandomi i capelli, togliendomi quei bracciali dal polso e le collane dal collo
Come fossero catene che mi imprigionavano in un'altra persona
Pensavo a mia madre
Quanto aveva fatto per evitarlo
Ero davanti al bivio
Dante lo descrive come un'immensa voragine
Che si spalanca nelle viscere della terra
Questa cavità sotterranea si è aperta quando Lucifero
Cacciato dal cielo dopo la sua ribellione a Dio
Fu scaraventato al centro della terra
Mi alzai in piedi e dissi: "Signor Giudice, ho sbagliato"
E mentre l'avvocato mi tirava per quella manica pensavo solo
"Io non voglio finire cosi"
E qualcuno lassù
Lo sentì