Ch'io sia la fascia
che la fronte ti cinge,
così vicino ai tuoi poensieri;
ch'io sia il grano di mais
frantumato dai tuoi denti selvaggi;
ch'io sia al tuo collo turchese,
caldo della tempesta del tuo sangue.
Ch'io sia la lana del telaio
che scivola fra le tue dita;
ch'io sia la veste che porti
sul rosso del tuo cuore;
ch'io sia la sabbia nei mocassini
che accarezza le dita dei tuoi piedi;
Ch'io sia il tuo sogno notturno
quando nel sonno parli e gemi.