Quando il primo dei fessi impara ad essere speciale
E si stacca dalla tetta d'un'orfica puttana
Con le farfalle nello stomaco dei suoi disagi
Divorato d'emozioni e la ragione condonata
Come un (fatuo) inconcludente di tutto appassionato
A cui fa male dentro dove il ciel s'infossa
Tra quelle menti immote di chi invece è trionfante
Infondo a un malincuore spaccato a metà
Il suo vangar parole e lavorar rumore
Col debole per l'arte nei limbi disperati
Il suo mazzo di carte di giullari e di battone
Dal mancato solitario spaesato di pensieri
Il suo vangar parole e lavorar rumore
Il Nulla che compete col silezio
Il fuoco occulto dei pensieri scaduti
E stare sulle spalle dei giganti
Dopo il fresco soffio della svolta