Io, un giorno la vedrò
e baciandole le dita
l'accosterò al mio petto
e dopo le dirò, che quel suo calvario non esiste più.
Sai, la mia severità
forse, è stata troppo grande
e le ferite, dei tuoi polsi, asciugherò.
Dàmmi il tempo amore ed io le pagherò.
E il mio fiato ti riscalderà
le mani tue son gelide.
E il sudore mio ti apparterrà;
il buon senso mi darà, la giusta volontà.
La tua fronte scotta, sai?
Già, sei magra come un chiodo
e le tue rughe sono adesso un pò di più.
Dàmmi il braccio amore, perchè tu sei tu.
La vetrina delle bambole
mi ha scosso un pò, perdonami.
E quel gioco delle immagini
che filtra su di me, un'ombra che non c'è.