Sulla roccia del fiume, sbattevi i tuoi panni
in ginocchio cantavi, le tue nènie tristi.
Con un lembo di veste asciugavi gli affanni
da un cespuglio fiorito, spiavo i tuoi gesti.
E uno stormo d'uccelli, gridavano a festa
disegnando dei quadri, un pò assurdi nel cielo.
E nell'acqua di lei, si specchiavano appòsta;
per sembrare più belli, quand'erano in volo.
E le dissi per scusa, che mi ero smarrito
mentre stavo cercando, un paese lontano.
Ma dagli occhi sapeva, che avevo mentito;
mi feci coraggio e le presi la mano.
La sua veste cadeva, nell'acqua del fiume
con le mani copriva, il suo primo rossore.
E gli uccelli appostati, su un filo di rame
guardavano gai, quella scena d'amore.