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Emòn - Saluti Lyrics

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Emòn - Saluti Lyrics




Ricordi gli intoppi sepolti e i colpi sordi
I volti torpidi di richiamo ai propri sogni
I passi seguono i battiti dei nostri corpi
Raschi i fondi dei maschi a cui ti rivolgi

Le parole scontate non mi piacciono
Nell'ambito dei pregiudizi a scapito
Di coccole lasciate ai vizi svogliati dell'attimo
In cui il contatto è stato infranto dalle tue mani

Tu mai con le tue mani non ami non dai tregua ai tuoi cari o ai tuoi uomini che sono
I soliti idioti cronici che ucciderei per le mie troppe gelosie

E farei follie per vederti e non vederti insieme ad altri che mi danno sui nervi
Ora che i pezzi del puzzle fan luce sul mio sfaso sui progetti su cui menti per avermi ma ora

Dormi
Questi pomeriggi assorti
Nel parchetto dei balocchi
Lo richedo lo ricordi?

Ricordi quei giorni
Di risate folli
Chiamate infinite
Sguardi senza fine

Ricordi gli stormi di gabbiani giù a Varigotti
I posti più vari i moli dei porti sui mari
Io che faccio il giullare ma taccio per non sbraitare
Che se mi incazzo perdo le staffe morali

Dagli urli da esaltati ai saluti cordiali
Chi si parla più dopo le nostre litigate
Minchiate tirate giù da minchiate troppo banali
Che ci rendono sole persone più distaccate

Rapporti rattoppati dal tempo chiusi come tramonti spengono le chance perché il tempo ritorni
Ancora ti informi di come stia e di come son diventato, che sia destino io persino ti riparlerei

Ti verrei a parlare di nuovo come una volta ma la coscenza che ci ha distrutti, non mi asseconda
A seconda del tetto di vergogna ne vieni accolta
La principessa sul trono della mia tomba

Dormi
Questi pomeriggi assorti
Nel parchetto dei balocchi
Lo richedo lo ricordi?

Ricordi quei giorni
Di risate folli
Chiamate infinite
Sguardi senza fine
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Romanized

Ricordi gli intoppi sepolti e i colpi sordi
I volti torpidi di richiamo ai propri sogni
I passi seguono i battiti dei nostri corpi
Raschi i fondi dei maschi a cui ti rivolgi

Le parole scontate non mi piacciono
Nell'ambito dei pregiudizi a scapito
Di coccole lasciate ai vizi svogliati dell'attimo
In cui il contatto è stato infranto dalle tue mani

Tu mai con le tue mani non ami non dai tregua ai tuoi cari o ai tuoi uomini che sono
I soliti idioti cronici che ucciderei per le mie troppe gelosie

E farei follie per vederti e non vederti insieme ad altri che mi danno sui nervi
Ora che i pezzi del puzzle fan luce sul mio sfaso sui progetti su cui menti per avermi ma ora

Dormi
Questi pomeriggi assorti
Nel parchetto dei balocchi
Lo richedo lo ricordi?

Ricordi quei giorni
Di risate folli
Chiamate infinite
Sguardi senza fine

Ricordi gli stormi di gabbiani giù a Varigotti
I posti più vari i moli dei porti sui mari
Io che faccio il giullare ma taccio per non sbraitare
Che se mi incazzo perdo le staffe morali

Dagli urli da esaltati ai saluti cordiali
Chi si parla più dopo le nostre litigate
Minchiate tirate giù da minchiate troppo banali
Che ci rendono sole persone più distaccate

Rapporti rattoppati dal tempo chiusi come tramonti spengono le chance perché il tempo ritorni
Ancora ti informi di come stia e di come son diventato, che sia destino io persino ti riparlerei

Ti verrei a parlare di nuovo come una volta ma la coscenza che ci ha distrutti, non mi asseconda
A seconda del tetto di vergogna ne vieni accolta
La principessa sul trono della mia tomba

Dormi
Questi pomeriggi assorti
Nel parchetto dei balocchi
Lo richedo lo ricordi?

Ricordi quei giorni
Di risate folli
Chiamate infinite
Sguardi senza fine
[ Correct these Lyrics ]
Writer: Nicolò Satta
Copyright: Lyrics © O/B/O DistroKid
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Emòn - Saluti Video
(Show video at the top of the page)


Performed By: Emòn
Language: Italian
Length: 2:43
Written by: Nicolò Satta

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