Mentre passeggiava
Nella notte vesuviana
Sotto la luce fioca dei lampioni
Riecheggiava un solo suono dai televisori
L'aria acida e grigiastra
Si posava sulla faccia
Aggrappandosi alle rughe di un amaro sorriso
E il suo sguardo stanco si posava smarrito
Su questa giostra medievale
Su questa vita artificiale
Sull'arricchirsi blasfemo da mercanti nel tempio
Che di tante risorse, fanno un unico scempio...
E allora domani io scapperò via
Da questa dannata periferia
E andrò in un posto talmente lontano
E non sarò più a portata di mano
Di chi mi ha sfruttato, di chi mi ha fottuto
Di chi mi ha deriso, di chi mi ha temuto
Di chi, buon esempio sulla bocca di tutti
Poi lo sguardo ritrae se lo fissi negli occhi"
Mentre passeggiava
Nella notte vesuviana
Davanti agli occhi trovò il mare, scene da cartolina
Alle sue spalle la cornice della sua rovina
Sstrinse rabbioso la sua mano
E provò a guardar lontano
Da questo ghetto che concede un solo marcio cammino
E che sembra ingabbiarti in un forzato destino
In sella al mio scooter io scapperò via
Tra il fumo che brucia tutta la porcheria
Tra gomme e bidoni lasciati per strada
Lontano da chi questo posto massacra
E lascio alle spalle l'infame passato
Il sentirsi impotenti e il coraggio mancato
L'esser fuggito e non aver combattuto
Ma non si vincono guerre in cui non si è mai creduto...