Sono il re dei regali sbagliati, dei discorsi indecisi e dei piccoli salti
Sono il re dei viaggi sospesi e dei passi perduti tra i cieli e gli asfalti
Sono il re di un corteo stralunato di episodici attori comprati a forfait
Sono il re di una donna di cuori che da tempo ho scordato dentro a un freddo caffè
Sono il re delle mezze stagioni, dei ricordi bagnati stesi al sole d'agosto
Sono il re di quei cinema vuoti dove crescono i rami e non trovo mai posto
Sono il re del cartoccio di pizza e di un'inutile casa con il finto parquet
Sono il re dei pagliacci e stasera fra le luci del circo piangevo per te
Se ti affacci anche adesso mi vedi sullo sfondo del niente
Le parole le ho scritte convinto ma sopra il burro cocente
E se scendi da quella cometa scoprirai soprattutto
Che il regalo più bello che sogni a volte è la vita
È ripartire da un rutto
Sono il re dei cantanti stonati di una vecchia chitarra a cui manca una corda
Sono il re di un'inutile guerra e dei giorni spuntati che nessuno ricorda
Sono il re di me stesso e stasera ho trovato il coraggio di parlarti di me
Ma sono il re delle rime sbagliate e sottovoce ti dico
Ho bisogno, ho bisogno di un thè