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Michael The Skillerz - Hypnagogic Dream (feat. Promo L'inverso) Lyrics

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Michael The Skillerz - Hypnagogic Dream (feat. Promo L'inverso) Lyrics
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Anche stanotte l'ombra cala
Silenziosa e tacita come il Sahara
La luce all'ultima fiamma del mio bengala
Macina nell'onda nera sadica
Di chi rincorre i sogni su una pagina
Carica e spara
Tanto chi si nasconde prega
Chi scappa non rifiata e
Correndo lontano annega
L'aria porta atmosfera
Soffia di mistero, toglie il velo
Spegne la candela
Forse sto impazzendo piano, forse
Sono morto dentro da tempo
Non mi riprendo e non sono nemmeno umano
Forse é da tempo che stiamo correndo in vano
La sera mi porta lontano
Dalla fioca luce del mattino
Dove ritrovo i sogni lasciati sopra il cuscino
La notte regna sola senza aiuto ne sussidio
Da sola porta consiglio, solo un altro sbadiglio
Mentre la mente cambia ogni cosa
La luce della luna che brucia le mie lenzuola
È una puntura per la morte vestita da sposa
E non dormo ancora
Porge una rosa nera mentre affogo per il nodo che mi stringe alla gola
Fottuta notte avvolta in abito viola
Sono sussurri nel buio e fanno paura
L'oscuritá che chiama nella trama della tessitura
La differenza tra il carattere e la caratura
È una fessura di lama nell'armatura
Non si puó certo battere
Non é di certo con lo chiacchiere
Che riesci ad abbattere la creatura
È una struttura fragile
Schiacciata dal suo peso
Dove guardi attraverso
Come dentro il vetro
Notte di tempo perso
Tempo di un un vento tetro
Teatro di un sonno che é latitante
Sipario di un sogno che é giá tornato indietro
Sono gli incubi che tornano a bussarti
Rimani ad occhi aperti
Ossa dentro il letto che sembrano lussarsi
Fantasmi negli specchi
Spasmi di muscoli ormai stanchi
Arranchi nei pensieri andati persi
Rimani li indifeso
Bruciando il fuoco di Prometeo
Allontanando il bacio di Morfeo
Come in vuoto etereo
Al centro dell'ateneo
Spinto dentro un labirinto
Senza il filo di Arianna come Teseo
È un inferno brulicante
Di ombre che ti lasciano ansimante
Come un naufrago che affoga nel mare di Alicante
A stile, ostile nello Stige
Cercando Beatrice come per Dante
Trovando solo l'effige di un'altra sfinge
Che stringe
La vita cucita, sopra al filo delle Parche
Prigioniero del mio corpo
Scuro in volto
Come un veliero dentro al porto
Chiuso a bordo
Messaggero del mio torto
Vado a fondo
Tra le onde mentre mordo
Dal margine le pagine del racconto
Ombre lunghe corrono sulle pareti
Nei pensieri tetri che giocano a tetris
Incastrati in substrati d'inconscio
Dove la realtá si confonde col sogno
Mostri salgono dal letto al mio cospetto
Mentre dormo
Allucinatorio incubo in cui mi contorco
Persi nei posti più reconditi d'animo umano
Viaggi da cui non ritorni come Magellano
Inerme sotto le coperte vittima di un arcano
La sensazione di cadere a peso morto giù dall'altopiano
Poi mando stimoli al mio corpo ma lui non risponde
La mente provoca degli incubi poi si confonde
Forse questo qui è l'inferno e sono li alle porte
L'ansia che chiude forte
Cavalco su un destriero alato alla Bellerofonte
Guidato in barca con mano da Caronte
Risalgo il fiume fino alla sua fonte
Poi piano piano torno in me stesso
Tiro un respiro ed immetto aria nel petto
Che la mia tomba sul bruno legno di morte
Non sarà data alle spogliediquestoletto
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Romanized

Anche stanotte l'ombra cala
Silenziosa e tacita come il Sahara
La luce all'ultima fiamma del mio bengala
Macina nell'onda nera sadica
Di chi rincorre i sogni su una pagina
Carica e spara
Tanto chi si nasconde prega
Chi scappa non rifiata e
Correndo lontano annega
L'aria porta atmosfera
Soffia di mistero, toglie il velo
Spegne la candela
Forse sto impazzendo piano, forse
Sono morto dentro da tempo
Non mi riprendo e non sono nemmeno umano
Forse é da tempo che stiamo correndo in vano
La sera mi porta lontano
Dalla fioca luce del mattino
Dove ritrovo i sogni lasciati sopra il cuscino
La notte regna sola senza aiuto ne sussidio
Da sola porta consiglio, solo un altro sbadiglio
Mentre la mente cambia ogni cosa
La luce della luna che brucia le mie lenzuola
È una puntura per la morte vestita da sposa
E non dormo ancora
Porge una rosa nera mentre affogo per il nodo che mi stringe alla gola
Fottuta notte avvolta in abito viola
Sono sussurri nel buio e fanno paura
L'oscuritá che chiama nella trama della tessitura
La differenza tra il carattere e la caratura
È una fessura di lama nell'armatura
Non si puó certo battere
Non é di certo con lo chiacchiere
Che riesci ad abbattere la creatura
È una struttura fragile
Schiacciata dal suo peso
Dove guardi attraverso
Come dentro il vetro
Notte di tempo perso
Tempo di un un vento tetro
Teatro di un sonno che é latitante
Sipario di un sogno che é giá tornato indietro
Sono gli incubi che tornano a bussarti
Rimani ad occhi aperti
Ossa dentro il letto che sembrano lussarsi
Fantasmi negli specchi
Spasmi di muscoli ormai stanchi
Arranchi nei pensieri andati persi
Rimani li indifeso
Bruciando il fuoco di Prometeo
Allontanando il bacio di Morfeo
Come in vuoto etereo
Al centro dell'ateneo
Spinto dentro un labirinto
Senza il filo di Arianna come Teseo
È un inferno brulicante
Di ombre che ti lasciano ansimante
Come un naufrago che affoga nel mare di Alicante
A stile, ostile nello Stige
Cercando Beatrice come per Dante
Trovando solo l'effige di un'altra sfinge
Che stringe
La vita cucita, sopra al filo delle Parche
Prigioniero del mio corpo
Scuro in volto
Come un veliero dentro al porto
Chiuso a bordo
Messaggero del mio torto
Vado a fondo
Tra le onde mentre mordo
Dal margine le pagine del racconto
Ombre lunghe corrono sulle pareti
Nei pensieri tetri che giocano a tetris
Incastrati in substrati d'inconscio
Dove la realtá si confonde col sogno
Mostri salgono dal letto al mio cospetto
Mentre dormo
Allucinatorio incubo in cui mi contorco
Persi nei posti più reconditi d'animo umano
Viaggi da cui non ritorni come Magellano
Inerme sotto le coperte vittima di un arcano
La sensazione di cadere a peso morto giù dall'altopiano
Poi mando stimoli al mio corpo ma lui non risponde
La mente provoca degli incubi poi si confonde
Forse questo qui è l'inferno e sono li alle porte
L'ansia che chiude forte
Cavalco su un destriero alato alla Bellerofonte
Guidato in barca con mano da Caronte
Risalgo il fiume fino alla sua fonte
Poi piano piano torno in me stesso
Tiro un respiro ed immetto aria nel petto
Che la mia tomba sul bruno legno di morte
Non sarà data alle spogliediquestoletto
[ Correct these Lyrics ]
Writer: Micheal Ducoli
Copyright: Lyrics © O/B/O DistroKid
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